La complessa materia relativa allo sfruttamento delle acque ed agli impianti idroelettrici era regolata, almeno fino all’anno 1954, dalla normativa di cui al Testo Unico n. 1775 dell’ 11 – 12 – 1993 e precisamente negli articoli n. 52 e n. 53, che contengono disposizioni peraltro contestate dalle popolazioni e dagli enti coinvolti nei programmi di costruzione di nuovi impianti. La contestazione dilaga quanto tali impianti aumentano al tal punto di creare, con l’uso indisciplinato delle risorse, condizioni inaccertabili. Da ciò viene posto il problema di un giusto risarcimento dei danni in favore delle comunità sottratte delle loro ricchezze fondamentali, di corsi d’acqua dati in concessione, di uno stato < fisico > del territorio gravemente compromesso. Inadeguato.

La carenza delle norme proposte dal Testo Unico suddetto e la convinzione crescente che occorreva ripagare in modo appropriato le zone montane, “”riequilibrando determinati valori sui criteri di equità”” ed aprendo così nuove prospettive di crescita per le genti delle valli, furono alla base di una nuova consapevolezza, anche politica, alla quale si legano le conquiste progressivamente realizzate che trova in primo luogo rispondenza nel dettato Costituzionale ( art. 44) e poi nella Legge 27.12.1953 n. 959 che modifica il Testo Unico sulle Acque e sugli Impianti Idroelettrici nella consapevolezza che non fosse più dilazionabile l’indennizzo del danno oggettivo apportato all’economia montana .

La norma stabilisce:

  1. a) La concessione di un sovracanone annuo di originarie1.300 lire per ogni chilowatt di potenza nominale media risultante all’atto di concessione cui sono soggetti anche i concessionari di grandi derivazioni d’acqua per la produzione di forza motrice;
  2. b) il sovracanone viene applicato per gli impianti le cui opere di presa sono situate, in tutto o in parte, all’interno del perimetro di un << bacino imbrifero montano>>, stabilito dal Ministero dei Lavori Pubblici;
  3. c) I comuni che in tutto o in parte sono compresi in ciascun bacino imbrifero montano sono costituiti in Consorzio obbligatorio qualora ne facciano domanda non meno di 3/ di essi.

La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 6 del 10 gennaio 1955 pubblica i decreti di delimitazione dei perimetri . I bacini imbriferi montani sono complessivamente 99 e riguardano le zone dove erano in atto specifiche concessioni idroelettriche che interessano ben 3.784 comuni di tutta Italia.

Il Consorzio di Ascoli Piceno è inserito nel bacino dei fiumi Aso e Tronto ( 41 Comuni delle provincia di Ascoli Piceno, L’Aquila, Rieti e Teramo).

Il Decreto Ministeriale 14.12.1954 delimitava inizialmente il bacino imbrifero montano del fiume Tronto nel quale erano inclusi i seguenti Comuni compresi quelli “” rivieraschi” appartenenti alla Provincia di Ascoli Piceno:

Acquasanta Terme – Arquata del Tronto – Montegallo – Comunanza – Palmiano – Force – Rotella – Roccafluvione – Venarotta – Ascoli Piceno – Maltignano – Castignano – Colli del Tronto – Spinetoli – Monsampolo del Tronto – Monteprandone – S.Benedetto del Tronto e Folignano – Appignano del Tronto – Offida, quest’ultimi tre Comuni dal 1975 ( D. M. 24.4.1975) non ne fanno più parte del Consorzio per una nuova riperimetrazione del Bacino Imbrifero eseguita dall’ allora Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

 

Il Consorzio obbligatorio venne costituito con Decreto Prefettizio n. 10043/ IV del 2.7.1955 a seguito di domanda da parte dei Comuni di:

Acquasanta Terme – Arquata del Tronto – Montegallo – Rotella – Roccafluvione – Venarotta – Ascoli Piceno – Maltignano – Castignano– Spinetoli – Monsampolo del Tronto – S.Benedetto del Tronto – Folignano – Appignano del Tronto.

Il relativo Statuto fù approvato dal Prefetto di Ascoli Piceno con Decreto n. 2611/ IV del 10.10.1956.

La prima Assemblea Generale dei Rappresentanti dei Comuni Consorziati , presieduta dall’ allora Sindaco del capoluogo Piceno Avv. Serafino Orlini ,si tenne nella Sala Consiliare del Palazzo dell’ Arengo di Ascoli Piceno il 31 ottobre 1957 nella quale venne eletto il Primo Presidente del Consorzio nella persona del Dr. Pacifico Saldari.

I successivi Presidenti sono stati: Tomassetti ing. Alessandro, Valeri Mario, Marchesani p.a Enrico, Forlini ins. Antonio. Attualmente, a seguito della scomparsa di Forlini Antonio, dal 15 gennaio 2010 è stato eletto Presidente Contisciani Luigi.