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Il travertino per rilanciare il Piceno

Negli ultimi anni il Bacino Imbrifero del Tronto è sempre stato in prima linea per sostenere e valorizzare il territorio montano attraverso l’ambiente. L’ente, tenendo fede alla propria mission, ha puntato molto sulla difesa e sul rilancio della montagna, l’area più appetibile per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili, la gestione dell’acqua, la produzione di servizi turistici e prodotti naturali. Da questo punto di vista, il Bim Tronto ha sostenuto strenuamente l’alleanza strategica tra le aziende del travertino, un cammino che mira a promuovere una delle risorse del territorio di Acqusanta Terme, che, assieme alla stazione termale acquasantana, identifica in modo univoco tutto il territorio.

Il percorso intrapreso per la valorizzazione del travertino piceno ha avuto il merito di coinvolgere e rilanciare una zona montana per anni trascurata, pur nella sua strategica posizione e importanza. Si è così costituita la Rete del Travertino Piceno, siglata ufficialmente a maggio 2015 con la firma degli aderenti e la nomina del comitato di gestione. Essa raccoglie dieci aziende, cinque cave e otto laboratori, in maggioranza dell’area estrattiva di Acquasanta Terme e Ascoli Piceno. Su iniziativa del Bacino Imbrifero del Tronto, la rete ha inaugurato un’alleanza storica e di grande rilievo tra le aziende del travertino per favorire la crescita delle imprese del comparto e soprattutto, del territorio. A vigilare su di essa e a stimolare la sinergia più efficace per il Piceno, su tutti l’ente promotore, il Bim del Tronto, impegnato ancora una volta, nella valorizzazione economica e sociale della comunità e nel rilancio produttivo del Piceno.  La costituzione della Rete del Travertino costituisce la naturale prosecuzione del cammino avviato con la manifestazione “Sorgenti del Travertino”, per la promozione di una delle principali voci dell’economia locale, che identifica in modo univoco il territorio di Acquasanta Terme e del Piceno intero.

La Rete si prefigge di mettere a sistema gli imprenditori della filiera produttiva del settore travertino nei mercati internazionali. Una sfida che passa anche attraverso l’utilizzo di due marchi, registrati e di proprietà del Bim Tronto: il “Marchio del Travertino del Piceno”, che lega la pietra naturale locale alla storia del territorio, disciplina e garantisce le sue caratteristiche estetiche e tecniche, e il “Marchio delle Lavorazioni del Travertino Piceno”, che certifica prodotti e progetti innovativi sia in termini di design che di lavorazione tecnica. Due marchi capaci di trasmettere al mercato una promessa d’innovazione e una garanzia di qualità e che saranno concessi in comodato d’uso a tutti gli imprenditori aderenti alla Rete Travertino Piceno. Importante la partecipazione alle ultime due edizioni della fiera internazionale di settore Marmomacc. “Siamo molto orgogliosi – spiega il presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani – della sinergia che si è creata tra chi lavora nel settore del travertino. Vogliamo valorizzare un settore che è peculiare del Piceno, da Acquasanta del Tronto fino a Castel Trosino, e che fino a ora, forse, è stato poco protetto e utilizzato. Nelle cave dell’Acquasantano, ad esempio, si tagliano blocchi che poi prendono il largo per la Cina, un sistema che non tiene conto del valore aggiunto che si produrrebbe lavorando e trasformando questo prezioso materiale nella nostra zona. Miriamo a creare una nuova economia. L’estrazione e la lavorazione del travertino piceno costituiscono una delle più importanti attività per l’industria e il commercio della zona montana. Per questo, l’ente che presiedo ha accolto con estremo favore la proposta di diverse aziende locali del settore lapideo di realizzare un’alleanza strategica tra cavatori e laboratori”.

La Rete del Travertino Piceno, oggi, è pronta a sbarcare all’estero negli Emirati Arabi, in Texas e anche in Camerun. I due marchi creati sono confezionati in modo tale da essere proposti sui mercati internazionali più promettenti e, nello stesso tempo, l’intero progetto mira a riavviare in modo efficace e convincente un’industria importante per il sud delle Marche, che ha visto nel passato utilizzare il travertino piceno anche per la realizzazione di molte moschee nei paesi arabi. Fuori dai confini italiani, la rete del “Travertino Piceno” ha già ottenuto una rilevante commessa negli Emirati Arabi, dove già la pietra bianca ascolana è presente nella torre di Dubai e altri edifici simbolo della città e prospettive interessanti si potrebbero aprire in Nord America, e precisamente in Texas, e in Africa, paese dove nel 2018 si terrà la Coppa Africa, e in cui si attiveranno 33 cave. Una filiera di storica importanza che sta restituendo speranza e slancio a un settore produttivo e commerciale, che potrebbe a breve favorire anche la crescita di un’occupazione nel comparto, fondamentale per superare la crisi e rilanciare i consumi del Piceno.

2 commenti
  1. Gianni
    Gianni dice:

    Non si può creare ulteriori danni distruggendo le colline e le montagne solo perchè qualcuno che continua a non capire vuole rilanciare un qualcosa che è morto da anni. Non si sviluppa il territorio distruggendo le montagne e poi avete il coraggio di parlare di ambiente e di paesaggio. Lasciate perdere che è meglio di specchietti per le allodole l’italia pullula non createne altri.

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    • Fabiana Pellegrino
      Fabiana Pellegrino dice:

      Il Consorzio ha lo scopo di perseguire il progresso economico e sociale delle popolazioni residenti nel perimetro dei comuni consorziati. Questo significa tutelare ogni elemento che contribuisca al progresso della comunità: la cultura, l’ambiente, l’agricoltura, il lavoro, l’istruzione e la formazione, la salute, il capitale umano.

      Rispondi

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